In cima al Grappa, ai piedi degli eroi

In cima al Grappa, ai piedi degli eroi

04/11/2022 Off Di   Maria Giovanna Ruffoni   In   Giornale di bordo   

Visitare il Sacrario Militare del Monte Grappa significa prendere coscienza di ciò che ha rappresentato la Prima Guerra Mondiale per l’Italia unita e gli Italiani. Eppure la densa trama, la grandiosità nella tragicità, l’intreccio degli eventi, la moltitudine dei personaggi e dei luoghi si intrecciano proprio in questo esatto punto, patrimonio storico e umano di tutti noi: “Monte Grappa tu sei la mia Patria”.

Diviene così, per noi, per FederAzione luogo simbolo in cui celebrare gli eroi. Come ogni anno il 4 novembre, giornata in cui si celebrano le Forze Armate, siamo chiamati a ripercorrere quei luoghi, monti e trincee che hanno dato riparo e dolori ai tanti italiani chiamati alle armi, le cui vite sono state spezzata dalla tragedia della Guerra.

Nel novembre 1917, dopo l’arretramento dell’esercito italiano in seguito allo sfondamento del fronte a Caporetto, il Monte Grappa divenne protagonista della nuova linea difensiva creatasi sul Piave che collegava il fronte sull’Altipiano d’Asiago. Sul Grappa la guerra fu disseminata da battaglie di inaudita violenza. Oltre a postazioni per cannoni, caverne per la truppa, magazzini, serbatoi per l’acqua, fu costruita una teleferica da Crespano alla vetta del Grappa e la strada voluta dal generale Cadorna che collega ancora oggi Bassano del Grappa alla cima del monte. Le teleferiche consentivano il trasporto di uomini e materiali in quota. Vere e proprie opere del genio militare per aiutare il più possibile i nostri soldati a sopravvivere alla guerra di logoramento.

Il Grappa, coi suoi aspri versanti e le sue numerose vette, ha segnato la storia della Prima Guerra Mondiale. La barricata tenace dell’esercito italiano costrinse l’Impero Austro-Ungarico a rinforzare qui le sue truppe, indebolendo così le posizioni sul Piave che cedettero nel 1918 durante la Battaglia di Vittorio Veneto. Numerose le testimonianze e le ferite che il conflitto ha lasciato alla montagna, elementi importanti da preservare per salvaguardare la memoria, per innalzare ad eroi chi non cedette mai per l’Amor di Patria.

Il Sacrario Militare di Cima Grappa è, alla pari di Redipuglia, la maggiore espressione afferente alla memoria della Grande Guerra in Italia. Al suo interno riposano le spoglie di 10.295 soldati austro-ungarici e 12.615 soldati italiani.

La Via Eroica delinea il percorso del ricordo, ai lati sono posti quattordici cippi in granito come monito delle località protagoniste di cruente battaglie dal Brenta al Piave: il Col Moschin, il Col del Miglio, il Col della Berretta, il Monte Asolone, il Monte Pertica, Ca’ Tasson, il Monte Prassolan, il Col dell’Orso, il Monte Salarolo, il Monte Fontanasecca, il Monte Valderoa, il Monte Spinoncia, le Porte di Salton e il Monfenera. Quattordici località in cui i rumori di artiglieria e i boati dei cannoni riecheggiano nell’eco dell’aria.

Adiacente all’Ossario del Monte Grappa troviamo la Galleria Vittorio Emanuele III, capolavoro di ingegneria militare, un percorso lungo 1.500 metri da cui si dipartono numerosi corridoi laterali per un totale di 5km di cunicoli.

All’insegna del doveroso ricordo e dell’onore, affrontiamo due giorni il 5 e il 6 novembre per una escursione sulla linea emozionale lungo il massiccio del Grappa, sulle tracce di quei valorosi ragazzi. Visiteremo anche Col Moschin, dove fu posta la Prima Linea di combattimenti. Successivamente, l’indomani ci sposteremo alle trincee di Col Campeggia sede del comando tattico del IX Corpo d’Armata, ruolo strategico e logistico molto importante per tutto il massiccio del Grappa.

Ricordare dobbiamo per il sangue versato, ricordare dobbiamo per gli eroi che riposano e ricordare dobbiamo per la vittoria e la gloria eterna.