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Agenda 2030, conferenza a Milano

L’incontro si inserisce in un più ampio quadro di analisi e approfondimento dei diversi aspetti che costituiscono la cosiddetta “Agenda 2030”, quell’ormai notorio documento che dalla sanità all’ambiente, dalla politica alla stessa nuova concezione dell’essere umano in quanto tale, ridisegnerà radicalmente il volto e la sostanza della società globale dei prossimi decenni. Prima e più ancora delle modalità attraverso le quali la pandemia da Covid-19 ha inciso sui comportamenti sociali in questi ultimi tre anni; prima e più ancora del dibattito/scontro tra pro-vax e no-vax, piuttosto sterile e fuorviante rispetto al cuore dell’intera questione in esame; prima e più ancora di un inutile dualismo tra fautori o meno dell’obbligo vaccinale, i cui toni e accenti hanno fatto pensare a uno scontro tra opposte tifoserie che non alle oculate e intelligenti disamine che il momento consigliava; prima e più ancora di tutto questo, come Verticale abbiamo sin da subito concentrato i nostri sforzi di comprensione sul tipo di “uomo nuovo” che dallo sconvolgimento accelerato dal marzo 2020 sarebbe divenuto realtà. Crediamo che i lockdown succedutisi a fasi alterne per ben due anni, le restrizioni non fondate su un oggettivo pericolo di ordine sanitario, l’istituzione di un certificato obbligatorio per lavorare e viaggiare, costituiscano parte di un più ampio e articolato progetto, ideato e promosso da élite di potere e multinazionali, volto al controllo e alla sorveglianza totali della popolazione.

Crediamo, in definitiva, che l’imposizione di un apposito “lasciapassare” (Green pass) per poter compiere le azioni quotidiane più elementari o per poter anche soltanto godere del diritto al lavoro, sancito dalla stessa Costituzione repubblicana, abbia rappresentato un punto di non ritorno sulla via di un nuovo modello totalitario che ha nella tecnologia digitale e nel trasferimento di poteri su un piano sovranazionale i suoi più potenti “alleati”. Il recente accordo tra UE e OMS sull’implementazione di un Green pass mondiale, ovvero un sistema di certificazione digitale con l’obiettivo di combattere le minacce sanitarie di oggi e di domani, sancisce di fatto l’ipoteca di una società basata su una sorta di “modello a punti” simile in tutto e per tutto al sistema del “credito sociale” in vigore da anni in Cina. Oggi legato all’obbligo di vaccinazione, domani legato ai consumi energetici di ciascun individuo.


Transumanesimo (corrente filosofica e antropologica vecchia di secoli) e cancel culture rappresentano, in ultimo, le caratteristiche salienti di questa nuova società in costruzione. Accomunati entrambi dalla negazione delle radici storiche, culturali, familiari (in una parola, l’identità) della persona, figlie del neoliberismo in salsa woke oggi imperante, è dinanzi a queste due minacce che si giocherà il futuro stesso e l’esistenza del genere umano. Non si tratta di “potenziare” l’uomo, ma di “ottimizzarlo” e renderlo più funzionale, più resiliente ai cambiamenti che un ristretto gruppo di “illuminati” imprimerà al mondo.

Si tratta, in sostanza, di superare l’umano stesso. Cancellandone le origini, i legami della storia e della religione, le relazioni sociali, la provenienza familiare, si farà tabula rasa della propria stessa individualità nel suo complesso. Per noi l’Homo novus è ben altro. E’ ritorno consapevole alle radici millenarie che ne hanno segnato la nascita e l’evoluzione. E’ uomo temprato dalla lotta e dalla militia come ragione della propria esistenza. E’ difesa dei simboli e dei miti che hanno fondato e accresciuto la propria civiltà. E’ superamento di sé, ma nel senso di trascendere verso qualcosa di più alto che nobiliti la più banale delle azioni del quotidiano, tra le mura di casa così come nel proprio lavoro.