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Doni, aiuti, sorrisi: la missione in Donbass di Vento dell’Est

E’ giunta al termine la nuova missione umanitaria organizzata dai volontari dell’Associazione volontaristica Vento dell’Est nella regione del Donbass. Dopo i primi giorni trascorsi a Mosca per una serie di interviste e di incontri diplomatici, la delegazione dell’Associazione si è finalmente stabilita nella regione contesa con l’obiettivo di portare a termine un nuovo giro di consegne di aiuti alla popolazione civile site a pochi km dalla linea del fronte e, soprattutto, di portare a compimento il grande progetto dell’apertura di un parco giochi per bambini nella città di Alchevsk, regione di Lugansk, grazie alla raccolta fondi promossa dalle associazioni promotrici dell’iniziativa.

Dopo 4 anni di stop forzato, a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19 prima, a causa del conflitto (ri) scoppiato nel febbraio 2022 dopo, i bambini nativi della regione ricominceranno finalmente a sedersi tra i banchi di scuola. Per celebrare il lieto ritorno Vento dell’Est ha pensato di donare vario materiale didattico e diversi giochi come augurio per un anno scolastico di pace e serenità, pur in mezzo ad un quadro geopolitico internazionale instabile e imprevedibile. Nel centro profughi di Rubezhnoe, abitato in maggioranza da anziani, si è pensato, invece, di donare del pane fresco, un piccolo gesto per far sentire la vicinanza e la solidarietà degli italiani a persone alle quali la violenza e il caso hanno di fatto strappato tutto.

In un clima di grande festa, infine, ha avuto luogo la tanto attesa inaugurazione del parco giochi costruito nella città di Alchevsk. Decine di bambini hanno, seppur per momenti troppo brevi, dimenticato le difficoltà e i drammi vissuti quotidianamente insieme alle loro famiglie, giocando e divertendosi in uno spazio ideato e realizzato appositamente per loro. Un modo, puro e innocente come solo i bambini per natura sanno e possono essere, non solo per lasciarsi alle spalle dolori e sofferenze, ma anche per promuovere quel senso di appartenenza e di legame sociale capaci di costituire sicura fortezza contro violenze e aggressioni. Un progetto, questo dell’apertura del parco giochi, che nasce da lontano. Più di trenta tra conferenze e incontri in giro per l’Italia, innumerevoli passaggi burocratici presso le autorità locali di Mosca e della stessa regione del Donbass, per ritrovarsi, dopo circa un anno, a festeggiare la riuscita dell’ennesima iniziativa solidale partorita da una Comunità che oramai ha varcato i confini italiani. E quelli dell’Impossibile.