Skip to main content

Ragazzo, non dimenticare chi italiano volle restare

| Redazione |

Firenze, Aprilia, Catanzaro, Legnano, Milano, Catania, Lodi, Pescara, Torino, Como, Genova, Caltanissetta, Palermo, Vittoria, Lecco, Bari, Prato, Vicenza: può sembrare un elenco senza senso di città, ma che, in fondo, un senso lo ha eccome, senza bisogno di farsi troppe domande.
Sono alcune delle città accomunate dal fatto di essere sì italiane, ma soprattutto di sentirsi tali proprio come lo erano quelle decina di migliaia di uomini e donne, bambini e bambine, vittime dell’odio del comunismo titino.
È in loro ricordo che questa mattina, fuori da diverse scuole delle città sopra citate, molte Comunità Militanti appartenenti e vicine al circuito di Federazione hanno esposto degli striscioni.


“RAGAZZO, RICORDA I MARTIRI DELLE FOIBE”


Una frase semplice quanto diretta, un invito indirizzato ad una folta platea formata da quegli studenti sempre più vittime di un sistema, quello dell’istruzione, da anni in mano alla sinistra e schiacciato dalla dittatura del pensiero unico.
Uno stimolo agli studenti affinché non si arrendano alle narrazioni aberranti secondo cui il criminale Tito ed i suoi partigiani fossero dalla parte “giusta”: no, quei 20.000 italiani gettati nelle foibe sono vittime di una sistematica pulizia etnica per anni volutamente nascosta sotto un tappeto rosso.
Dall’alba di oggi, dunque, questa frase si riflette negli occhi di svariate centinaia di studenti, con la speranza che si possano illuminare di una nuova fiamma: quella dell’amore per la propria identità italiana.