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Un sorriso di pace. UVNS tra i giovani serbi

E’ cominciata la nuova missione di solidarietà di Una Voce nel Silenzio presso i territori serbi nel nord della regione del Kosovo. Tra le giornate di ieri e oggi i volontari dell’associazione, da sempre impegnata con azioni di pace e di aiuto alle popolazioni di nazionalità serba di una delle zone più martoriate dalla guerra e dalla persecuzione religiosa, hanno consegnato materiale didattico e giochi ai bambini e agli adolescenti di Zvecan, enclave serba situata nella parte settentrionale del Kosovo. Proprio quella fetta di territorio balzata di recente agli onori (e agli orrori) della cronaca perchè da qui sono partite le proteste della minoranza serba in opposizione alla politica prepotente e intimidatoria del governo centrale di Pristina nel tentativo di calpestare e cancellare una tradizione comunitaria ben decisa però a difendersi e a lottare per preservare la propria stessa esistenza e la propria identità.

Proteste poi sfociate in violenti scontri con la polizia e con la Kfor (forza militare internazionale guidata dalla NATO avente il compito di ristabilire l’ordine e la pace in Kosovo) e che hanno portato ad una ulteriore estremizzazione del conflitto e della conseguente azione repressiva sulla minoranza di origine serba, colpita da arresti, minacce e soprusi. Nell’indifferenza pressochè totale di un’Occidente in lenta ma inesorabile decomposizione culturale e spirituale, lo scontro prosegue e sembra non conoscere fine nè sbocchi di risoluzione diplomatica.

Dinanzi all’incapacità della politica di cercare e trovare soluzioni, nel bel mezzo di un groviglio di interessi sistemici volti al mantenimento sine die del clima di conflittualità e dell’instabilità cronica di un territorio funestato da una guerra pluridecennale, è stata ancora una volta la solidarietà a trionfare e a regalare speranze a popoli piegati dalla sofferenza. Ed è stata questa la risposta di UVNS, recatasi a donare sorrisi e un piccolo conforto fatto di giocattoli e pensieri a bambini e adolescenti serbi. Oggi come ieri, da tutti dimenticati.