I grandi comaschi / Ep. 1 : PIETRO LINGERI

I grandi comaschi / Ep. 1 : PIETRO LINGERI

26/01/2024 Off Di   Redazione   In   Giornale di bordo   

A rendere Como una delle culle del razionalismo italiano, fondamentale è stato il contributo offerto da Pietro Lingeri, noto esponente di questa corrente architettonica di inizio ‘900.

Nato il 25 gennaio del 1894 nella frazione tremezzina di Bolvedro sulla sponda occidentale del lago, fin dalla giovane età mostrò una certa predisposizione artistica, che lo portò a studiare a Milano, e – dopo aver assolto il proprio dovere militare come ufficiale alpino nel corso della Prima Guerra Mondiale – all’Accademia delle Belle Arti di Brera, dove nel 1926 ottenne il diploma di professore di disegno architettonico.

La sua attività lo divise tra Milano e Como, da un lato impegnato nello studio di Corso Vittorio Emanuele 26 con la progettazione di moderni esercizi commerciali come il ristorante Cassè, il negozio d’abbigliamento Principe di Galles ed il salone di bellezza Biancardi, dall’altro con quella di opere civili e funerarie tra cui diverse ristrutturazioni di ville e due Monumenti ai Caduti con la collaborazione del pittore Cristoforo De Amicis.

Insieme al collega Giuseppe Terragni fu uno dei personaggi di spicco della corrente lariana aderente al MIAR (Movimento Italiano Architettura Razionale) che guidò il moto di rivoluzione dell’architettura nostrana, figurando anche tra i fondatori di riviste d’avanguardia quali “Quadrante” e “Valori primordiali”, primi portavoce dell’astrattismo e del razionalismo.

Le innovazioni di cui si fece portatore Lingeri – che comprendevano l’utilizzo del cemento armato e di ampie vetrate – si materializzarono con l’ideazione e la costruzione della sede dell’associazione motonautica A.M.I.L.A. a Tremezzo risalente al 1931, uno dei primi esempi di architettura razionalista in Italia che lo rese celebre a livello nazionale ed estero.

Sulla scia della fama ottenuta partecipò a svariati concorsi ottenendo importanti incarichi: il piano regolatore di Como, la biblioteca cantonale di Lugano, la nuova fiera campionaria di Milano e soprattutto l’esposizione universale che si sarebbe dovuta svolgere a Roma nel 1942, senza considerare i prestigiosi premi ottenuti all’esposizione internazionale di Parigi e le nomine di Presidente degli Architetti milanesi e di Accademico di San Luca.

Dopo una lunga ed appassionata carriera professionale, Pietro Lingeri trascorse gli ultimi anni di vita ritirandosi in una villa settecentesca da lui restaurata nella sua Tremezzo, dove si spense il 15 maggio 1968.