La notte di Milano piange l’urlo di Gaza

La notte di Milano piange l’urlo di Gaza

28/10/2023 Off Di   Redazione   In   Giornale di bordo    Mappamondo   

Nel silenzio dell’ultima notte milanese i volontari di Una Voce nel Silenzio si sono ritrovati in una piazza centrale della città hanno voluto ricordare gli oltre 2.200 bambini uccisi in 19 giorni nella martoriata terra di Gaza, a seguito della feroce repressione militare israeliana in Palestina cominciata lo scorso 7 ottobre. Quella stessa repressione, quelle stesse azioni comunemente definite dalla comunità internazionale come “effetti collaterali” o addirittura “fake news”, in ossequio ad una narrazione, l’unica possibile e ammessa, che dalla pandemia da Covid-19 passando per il conflitto in Ucraina impone l’individuazione di un solo Nemico verso il quale indirizzare ogni sforzo propagandistico volto a svilirne ragioni e persino la stessa esistenza.

Il silenzio, per l’appunto. Pare essere proprio questo l’elemento caratterizzante di questa nuova fase della guerra tra Israele e Palestina, assordante come solo il peggiore dei silenzi è in grado di essere, più volte denunciato dall’Associazione attraverso azioni e campagne ispirate al solidarismo. Un silenzio perverso e chirurgico che mira ad affossare, questa volta per sempre, si direbbe, un popolo in lotta per i propri valori e per il proprio diritto di esistere.

Sono le urla strazianti di bambini sofferenti a turbare le tranquille notti borghesi delle città europee, ottenebrate dai fumi velenosi della propaganda a senso unico, incapaci di pensiero critico, letteralmente anestetizzate rispetto agli orrori prodotti da una particolare forma di mutismo selettivo dentro la quale sono sommerse le complicità e le pretese buoniste di quest’Occidente ormai al tramonto.

Nell’avvicinamento al periodo del Natale, tradizionalmente centrale per la comunità di UVNS, molte e diverse saranno le iniziative in procinto di essere messe in campo a sostegno concreto delle persone e dei gruppi che a causa del perdurante stato di guerra vedono annicchiliti i propri valori, con particolare attenzione nei riguardi del mondo dell’infanzia e dei giovani. Perchè proprio da loro e grazie a loro è necessario (e naturale) riparta quella ambiziosa opera di ricostruzione materiale e morale di territori che i piani del Nuovo Ordine Mondiale hanno stabilito non degni di continuare ad esistere.