Agorà di pensieri
Fatti e fatterelli dall’estero, le questioni più spinose e intriganti regalateci dalla cronaca e dalla politica internazionali, ma soprattutto lucidi (quanto basta) e disincantati (quanto serve) approfondimenti di geopolitica utili per comprendere, da italiani ed europei, il nostro posto nel mondo
Dal recente summit svoltosi a Johannesburg è ribadita la volontà di dare maggiore rappresentanza alle potenze emergenti all’interno dei principali consessi finanziari globali. L’obiettivo ultimo è giungere ad una riforma dell’ordine internazionale, giocando alla pari con gli USA ma al tempo stesso agendo per depotenziarne la supremazia.
L’organizzazione, per mezzo del “Progetto Stadia”, finalizzato al potenziamento della sicurezza negli eventi sportivi, ha ottenuto il supporto economico proprio del Qatar. La storia dell’assegnazione del massimo torneo di calcio internazionale passa attraverso casi di corruzione, conflitti d’interesse e “doppie morali”, certo non così inedite per un Paese assai controverso.
La richiesta russa di “finlandizzazione” dell’Ucraina al fine di evitare tragiche e imprevedibili “escalation” del conflitto, il diniego NATO, l’inaccettabile assenza di un’Europa ormai ancella consolidata del potere americano. E’ lo spirito di Yalta, 77 anni dopo, a dominare la scena. E per l’Europa è una pessima notizia.
L’antica ossessione dei think tank americani di allontanare la Russia da qualsiasi forma di intesa con l’Europa, i continui tentativi atlantisti di minare la sovranità della politica estera europea, fino al “patto tradito” da Washington di non espandere la propria influenza oltre l’Oder (ex Germania Est).
Le radici del contendere, a partire dall’elezione di Viktor Yanukovich a presidente dell’Ucraina nel 2010, poi rovesciato nel 2014 a causa delle violente sommosse di piazza eterodirette dall’Occidente. Poi la strage di Odessa (2014), fino agli accordi di Minsk che segnano la maggiore autonomia delle zone separatiste del Donbass, dove predominante è la componente russofona.
Comincia oggi il nostro viaggio attraverso le tappe che, nel corso della storia, hanno determinato gli attuali scenari nell’est europeo. Dai primi nuclei originari dell’attuale Russia alla comparsa di uno Stato indipendente ucraino nel 1991, giungendo infine alla c.d. “Rivoluzione arancione” del 2004, gravata da rilevanti influenze occidentali.