Agorà di pensieri
Un preciso disegno di ridefinizione dell’immaginario infantile o una astuta trovata squisitamente commerciale mirata a “coprire” fette di mercato rimaste sguarnite dallo tsunami woke? In un caso o nell’altro, non si salva nessuno. Soprattutto, i più piccoli, il “bersaglio grosso” della post modernità azzeratrice
Il cattivo gusto che anima la società contemporanea non è solo un fatto estetico, ma qualcosa di molto più profondo. L’ostilità sempre più diffusa verso i valori cristiani ha spalancato le porte a una vera e propria “estetica del male” che insidia anche i più giovani. Il maligno insinua, divide, accusa, distrugge. E non c’è scampo nemmeno per i bambini.
La storia di un impero coloniale finita con una guerra lacerante e sanguinosa, una integrazione culturale miseramente fallita, una crisi profonda che attanaglia la coscienza sociale ed esistenziale francese, ma soprattutto europea.
Firmata una “Dichiarazione d’intenti per la lotta contro l’antisemitismo nel calcio” con la quale il governo, d’intesa con la comunità ebraica, si pone l’obiettivo di eliminare ogni possibile traccia di nazismo dai campi da gioco. Si comincia con il numero 88 stampato sulle maglie dei giocatori. In futuro, chissà, toccherà alle croci (ovviamente uncinate) disegnate da alieni a stadi chiusi.
Tra il 28 e il 30 aprile prossimi è in programma a Boston il più grande raduno satanista della storia. Sbaglieremmo se pensassimo ad una tribù di adoratori del Demonio, in quanto per loro esso non rappresenterebbe altro che “un simbolo dell’eterno ribelle in opposizione all’arbitrio”. Un Satana a misura d’uomo, insomma. Nota per i “ribelli”: obbligo di mascherina chirurgica e prova della vaccinazione Covid.
Nella migliore delle ipotesi, un autocelebrazione non richiesta a paladino della difesa dei beni artistici fiorentini; nella peggiore, una perfetta performance di un consumato attore sulla scena di un recital ben confezionato. In tutte e due le possibilità, sentite congratulazioni al regista.
L’ultima di un progressismo sempre più surreale e ridicolo prende di mira un quadro rappresentante la Sacra Famiglia sistemato nel reparto di ginecologia di un ospedale veneziano. Il motivo spiega molto: è un disturbo alle donne che vogliono abortire.
La visita ufficiale di Crosetto a Baku ha avuto luogo nel bel mezzo di una lunga crisi umanitaria in Artsakh, nel quale oltre 120mila persone, ormai allo stremo, risultano tuttora bloccate a causa della chiusura del corridoio di Lachin da parte di presunti ambientalisti azeri. Ma il gas di Baku, evidentemente, val bene il silenzio sugli armeni da parte del governo italiano.
Con “Eden in fiamme” Gabriele Marconi conclude la sua speciale trilogia cominciata con “Le stelle danzanti” (2019) e proseguita con “Fino alla tua bellezza” (prima uscita: 2013). L’amicizia fraterna, i legami e le scelte d’amore, il senso dell’onore i fili conduttori di una saga che dall’impresa di Fiume corre fino ai drammatici giorni di Salò.
Più che investimenti in una “buona scuola”, servono persone. Prima che programmi o linee di indirizzo didattici, va ritrovata la missione, ossia un vero senso di autorità (non autoritaria). Solo così sarà di nuovo possibile immaginare una autentica rinascita della scuola italiana.