Continuare a “portare il fuoco”

Continuare a “portare il fuoco”

26/02/2022 Off Di   Gianluca Kamal   In   Giornale di bordo    Officina   

L’aria si è fatta mefitica là fuori in questi ultimi tempi. Ma, se ti guardi intorno e apri l’udito a grida lontane, vi sono ancora luoghi dove ancora è possibile vedere sorrisi e ascoltare parole come pietre. Respirando libertà, mai così anelata. Succede poco fuori Milano, nella tana di Lealtà Azione, nel corso della serata organizzata da FEDErAZIONE e Verticale per la presentazione dei volumi “Conservare l’anima – Manuale per aspiranti Patrioti” (Lindau) e “Inquisizione – Cronache dal delirio sanitario” (SignsBooks) scritti da quel coraggioso scrittore e giornalista, eroico fante solitario catapultato nel fango delle trincee televisive del mainstream, di Francesco Borgonovo. Con lui e Marco Carucci, editore e acuto conoscitore del mondo del Big Data, vero e proprio “motore della storia” contemporanea, una amabilissima chiacchierata ricca di spunti e stimolanti chiavi di lettura dell’epocale passaggio storico in corso, tra la Scilla tentacolare di un controllo sociale sempre più stringente e repressivo e la Cariddi nel cui gorgo scompaiono progressivamente quote crescenti di libertà e sovranità individuali. Nell’era della caricatura, come esposto da Borgonovo, tutto ciò che la furia decostruttivista aveva demolito (valori fondanti, riferimenti etico-morali, gerarchie e tradizioni millenarie) oggi ritorna in forma di farsa o simulacro. Il sogno di un mondo globalizzato si è presto rivelato una feroce tendenza alla desertificazione. A farne le spese, innanzitutto, la trinità sulla quale si fonda l’essere umano in quanto tale: Dio, Patria, Famiglia. La scienza (o la “Sciiienzaah!”) è la più autentica religione del nostro tempo, al cui culto i più hanno deciso di votarsi, erigendo di fatto, come si può osservare dopo il biennio pandemico, una sorta di Cattedrale Sanitaria in servizio permanente effettivo con santoni e predicatori profumatamente stipendiati dai media asserviti. Una Grande Sorella, insomma, che ha perseguitato gli eretici senza requie e che, ancor oggi, sparge menzogne seminando odio tra la gente. Le nazioni, poi, hanno cessato di esistere come comunità organiche e di destino da un pezzo. Confine è termine desueto e privo di significato (salvo quando compare la sagoma di un tank russo a qualche chilometro dal “sacro confine” ucraino), perchè gli uomini, come le merci, debbono circolare in fretta e senza intoppi, secondo la bieca Weltanschaaung capitalista. In ultimo, la famiglia. Per tre ragioni essenziali essa è bersaglio del sistema imperante: come luogo della gratuità; come luogo della differenza; come teatro del passaggio di consegne tra generazioni, il luogo in cui passato e presente convivono e la tradizione dunque si concretizza. In una visione dove tutto è e dev’essere misurabile in termini di profitto, dove l’identità sessuale può essere oggetto di contrattazione scegliendo di volta in volta cosa essere o cosa “sentirsi” dentro sè, dove la stessa continuità delle generazioni è ostacolo alla completa e definitiva frammentazione della cellula fondamentale di ogni comunità, abbiamo chiari i tratti costitutivi di questa nuova edizione del Leviatano hobbesiano.

Dio, Patria e Famiglia, dunque, argini e prospettive senza i quali l’umanità si perde nell’hybris, nella dismisura, perde il senso della realtà e dei suoi limiti, non coglie l’esigenza di avere una rotta, una stella polare, una bara su cui navigare. Un discorso tanto più drammatico quanto sempre più foschi ci appaiono oggi gli scenari per immaginare una nuova forma di libertà. Perchè Davide ha dinanzi Golìa, e combatte praticamente senz’armi.

Ma ecco, all’orizzonte, il bagliore di speranza. La comunità nazionale e le culture tradizionali sono osteggiate, ma le minuscole comunità proliferano. Dio spaventa, ma ovunque si registrano “tassi di spiritualità” diffusa. La famiglia viene considerata luogo di violenza e oppressione, eppure anche i movimenti LGBTQ cercano a loro modo di ricrearla. La “medievale” trinità valoriale è ancora e sempre al suo posto: non si può vivere senza.

Così come non si possono immaginare vite autenticamente genuine e degne senza libertà. Nell’epoca della più poderosa e inaudita opera di compressione degli spazi di libertà messa in atto dal Potere, assume solenne importanza ricrearsi una propria dimensione comunitaria difendendo (e vivificando ogni giorno) piccoli ma ben fortificati “monasteri” ove custodire il segreto della rinascita e il “fuoco” della speranza. Come quel padre che, nel mezzo di un mondo ridotto in cenere dove forse i raggi di un sole ormai livido cederanno un pò di tepore e qualche barlume di vita, rivela a suo figlio il motivo per cui se la caveranno: “perchè noi portiamo il fuoco”. E non succederà niente di male.