Una Festa si conclude, una nuova resistenza ha inizio

Una Festa si conclude, una nuova resistenza ha inizio

2021-09-05 0 Di   Gianluca Kamal   In   Alate parole    Festa del sole 2021   

Passare al contrattacco. Si faticherebbe non poco a trovare le esatte formule con le quali riassumere senso e significato di quest’altra Festa del Sole giunta a conclusione, ancora, come gli altri anni, in mezzo ai canti gioiosi di una comunità riunita intorno ad un fuoco che arde. Perchè molto ci sarebbe da scrivere, e molte sarebbero le parole e i moniti da scolpire nella mente e di cui servirsi per l’azione quotidiana a livello militante e, osiamo dire, esistenziale; ma anche il termine più indovinato non esaurirebbe le grandi emozioni provate e i poderosi stimoli che questa giornata ha donato come una gemma preziosa ad ogni presente. Ci sembra quindi che l’espressione usata in apertura trasmetta al meglio quello che è il lascito fondamentale del momento appena vissuto.

Questa è davvero l’ora delle grandi offensive. C’è una comunità, un branco in marcia ormai da diversi anni, che ha conosciuto le selve oscure e i fitti boschi muovendo in essi i suoi primi passi. In seguito, ha scelto di lasciarsi con coraggio alle spalle ciò che il “passaggio al bosco” necessariamente comportava, per uscire allo scoperto e manifestare per intero la propria forza attraverso la nuda espressione di ciò che si è, e i valori, e le ragioni, e i principi etico-spirituali per mezzo dei quali tentare quella “immensa rettificazione morale, insegnando agli uomini ad amare, a sacrificarsi, a vivere, a lottare e a morire per un ideale superiore” (Leon Dègrelle, Militia), e fondare così da ultimo l’Uomo Nuovo. Dinanzi all’imbarbarimento odierno e alla vorticosa progressione dell’opera di frammentazione dei rapporti umani perseguita strenuamente dalle èlites di potere, è nelle comunità, più o meno numerose, che si annida l’ultimo focolaio di resistenza. Resistenza che non è resilienza, orrore lessicale e deformità linguistica propagandata dal sistema come unico approccio possibile all’attuale stato di (perenne) emergenza. Resistenza quale atteggiamento non più passivo rispetto alle ingiurie e alle provocazioni della “morale” corrente e preparazione di una reazione, di tipo spirituale e politico.

Come G.K. Chesterton saremo costretti ad “attizzare fuochi per testimoniare che due più due fa quattro e a sguainare spade per dimostrare che le foglie sono verdi in estate”. Consolidandosi nell’ascesi e nel coltivarsi come uomini nel mondo senza essere del mondo, quella che si prepara è una piccola “Guerra Santa” intesa come “lotta contro forze e genti che nel mondo esteriore aventi gli stessi caratteri delle potenze che, nel singolo, vanno soggiogate e dominate interiormente […]”. Senza odio, senza indegni sentimenti, ma con la consapevolezza che soltanto una diga ancor più alta e salda potrà riuscire a contenere il fiume in piena che pare oggi straripante.